Fideiussioni Bancarie e Prova del Credito: Nuove Linee Guida dalla Cassazione

La Corte di Cassazione ha recentemente affrontato con l’ordinanza n. 27243/2024 due aspetti centrali riguardanti le fideiussioni bancarie e la prova dei crediti basati su estratti conto. Nel caso in esame, una società, con i relativi fideiussori, aveva contestato un decreto ingiuntivo sostenendo la nullità parziale delle fideiussioni stipulate, poiché ritenute in violazione delle norme sulla concorrenza, essendo basate su uno schema di contratto ABI già dichiarato nullo per clausole anticoncorrenziali.

Estratti conto e certificazione

Uno dei punti cruciali sollevati dalla Cassazione riguarda l’efficacia probatoria degli estratti conto utilizzati per dimostrare il credito. Secondo i giudici, un estratto conto privo della certificazione richiesta dall’art. 50 del Testo Unico Bancario (TUB) non può avere valore probatorio presunto. La Cassazione ha sottolineato che per gli estratti conto utilizzati in sede legale è necessaria la certificazione, che attesta la veridicità e conformità dei dati bancari, altrimenti essi non costituiscono una prova automatica del credito vantato dalla banca. Di conseguenza, l’istituto bancario deve rispettare criteri formali stringenti per avvalersi di tale documentazione in sede giudiziale.

Clausole ABI e nullità parziale delle fideiussioni

La seconda questione riguarda la validità delle fideiussioni stesse. I garanti avevano contestato le clausole basate sullo schema ABI, dichiarato illegittimo dalla Banca d’Italia nel 2005 per violazione delle norme antitrust, poiché limitava la concorrenza e la libertà contrattuale. La Cassazione ha accolto questa contestazione richiamando la sentenza n. 41994/2021 delle Sezioni Unite, confermando che le fideiussioni con clausole anticoncorrenziali sono nulle nella parte che riproduce gli schemi ritenuti lesivi. Questa nullità parziale impedisce alla banca di far valere la garanzia fideiussoria oltre i sei mesi dalla scadenza dell’obbligazione principale, come previsto dall’art. 1957 del Codice Civile. La decisione rafforza il principio secondo cui i contratti di fideiussione non possono contenere clausole che compromettano la libera concorrenza o impongano vincoli unilaterali ai fideiussori, a vantaggio delle banche.

Implicazioni della sentenza

Con l’ordinanza n. 27243/2024, la Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti rilevanti che possono influenzare numerosi contenziosi bancari. Da una parte, ha ribadito la necessità di certificare gli estratti conto utilizzati in cause legali, elevando il livello di trasparenza e di aderenza ai requisiti normativi da parte degli istituti bancari. Dall’altra, ha confermato la tutela dei fideiussori dalle clausole anticoncorrenziali, riconoscendo la nullità parziale delle fideiussioni che riproducono schemi non conformi alla normativa antitrust.

La sentenza rappresenta un importante passo avanti per i diritti dei garanti, affermando che la validità di una fideiussione deve sempre rispettare le norme di libera concorrenza.

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