Maxi pignoramento da 100mila euro annullato dal giudice: una vittoria per i diritti dei debitori

Un pignoramento del valore di 100mila euro, eseguito nei confronti di una cittadina ferrarese da un istituto cessionario di crediti bancari, è stato recentemente estinto grazie a un intervento legale tempestivo. La vicenda rappresenta un’importante vittoria per chi si trova a dover affrontare richieste di pagamento non sempre adeguatamente documentate, sottolineando l’importanza di far valere i propri diritti.
I fatti: il pignoramento di un quinto dello stipendio
Tutto ha avuto inizio nel marzo scorso, quando un istituto cessionario di una nota banca nazionale ha notificato alla donna un pignoramento del quinto dello stipendio. Secondo l’ente, la cittadina risultava debitrice per un vecchio mutuo casa che non era stato completamente saldato.
Di fronte a questa grave situazione, la donna ha deciso di rivolgersi a un legale, che ha immediatamente avviato un’opposizione formale.
L’opposizione: mancanza di prove sulla cessione del credito
L’avvocato incaricato del caso ha contestato l’azione dell’istituto cessionario, evidenziando una carenza cruciale: non vi erano documenti che dimostrassero l’effettiva cessione del credito da parte della banca originaria all’istituto cessionario. Questa lacuna documentale è stata portata all’attenzione del tribunale durante l’udienza tenutasi in agosto.
“Abbiamo sottolineato che, per poter eseguire un’azione di recupero crediti o un pignoramento, è indispensabile dimostrare la titolarità effettiva del credito da parte dell’ente che lo richiede,” ha spiegato il legale.
La decisione del giudice: pignoramento annullato
Il tribunale ha accolto le argomentazioni presentate dalla difesa, dichiarando l’estinzione del pignoramento. Secondo quanto stabilito nell’ordinanza, e in linea con le decisioni già prese da numerosi altri tribunali, qualsiasi cessione di crediti deve essere adeguatamente provata con documentazione chiara e verificabile.
Questa vicenda evidenzia quanto sia fondamentale non accettare passivamente richieste di pagamento, soprattutto da parte di istituti cessionari di crediti bancari. Chi riceve comunicazioni di questo tipo dovrebbe sempre far verificare la legittimità della richiesta da un professionista, per evitare di subire azioni illegittime come pignoramenti basati su documentazione incompleta o inesistente.
Conclusione
Il caso della cittadina ferrarese è un esempio concreto di come sia possibile tutelarsi contro azioni indebite, se supportati da un’adeguata assistenza legale. Invitiamo chiunque si trovi in situazioni simili a richiedere subito una consulenza per proteggere i propri diritti e far valere le proprie ragioni davanti alla legge.
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