Tributo 1H78 del Consorzio di Bonifica: storie di pignoramenti e cittadini in rivolta

A Scalea, in provincia di Cosenza, continua a far discutere il tributo 1H78 del Consorzio di Bonifica del Tirreno Cosentino. Cittadini esasperati denunciano il peso e l’ingiustizia di un’imposta che viene percepita come non giustificata, con storie di pignoramenti e gravi ripercussioni economiche.

Tributo: plico di fogli

La denuncia di una famiglia di Scalea

Tra le tante testimonianze, spicca quella di una cittadina che ha deciso di raccontare la sua storia. “Siamo una famiglia onesta che lavora e paga regolarmente le tasse, ma siamo costretti a fare i conti con un tributo che riteniamo del tutto ingiusto”, esordisce.

Secondo il racconto, il tributo 1H78 viene richiesto per la manutenzione dei canali idrici locali, un servizio che, tuttavia, molti cittadini ritengono non adeguatamente svolto. “Nel nostro caso, abbiamo subito danni per esondazioni causate dalla scarsa manutenzione dei canali”, sottolinea.

L’escalation verso il pignoramento

Nel 2021, una società di riscossione incaricata dal Consorzio di Bonifica ha inviato alla famiglia una richiesta di pagamento arretrato per gli anni 2016-2017. Non ritenendo giusto il tributo, la coppia ha deciso di non pagare, ma da quel momento le richieste si sono moltiplicate, portando al fermo amministrativo di uno scooter fondamentale per il lavoro del marito.

“Ho dovuto pagare di nascosto per sbloccare il mezzo, ma subito dopo ho scoperto che il mio conto corrente era stato pignorato. Questo ha compromesso il bilancio familiare, mettendo a rischio il sostentamento nostro e di nostro figlio piccolo”, racconta la protagonista.

Lotte contro le ingiustizie

Il racconto si fa ancora più amaro quando emerge che alcuni immobili, più vicini ai corsi d’acqua, sarebbero esclusi dal pagamento del tributo per motivi poco chiari. “Il consorzio non fornisce strumenti chiari per verificare se un immobile rientra o meno nelle quote. È un sistema opaco che pesa sulle famiglie”, accusa la cittadina.

La vicenda di Scalea rappresenta un esempio di come la gestione di tributi locali possa diventare una questione esplosiva, suscitando rabbia e senso di ingiustizia tra i cittadini. Servizi non adeguatamente svolti, comunicazioni poco trasparenti e l’utilizzo di strumenti di riscossione drastici sono fattori che stanno esasperando una comunità già provata.

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