Decreto ingiuntivo di 20mila euro annullato: il tribunale revoca la richiesta di pagamento

Il tribunale di Civitavecchia ha annullato un decreto ingiuntivo da oltre ventimila euro emesso a favore di una società di recupero crediti, accogliendo l’opposizione di un cittadino difeso da un avvocato ternano. Il provvedimento è stato revocato per carenza di prove adeguate a dimostrare il credito vantato dalla società.

Decreto ingiutivo annullato: statuetta d'oro avvolta da un acceso fumo giallo e blu che simbolizza la vittoria.

La vicenda

La questione ha avuto inizio nel giugno 2020, quando una società di recupero crediti con sede nel Trevigiano ha richiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti di un consumatore. Quest’ultimo ha presentato opposizione, evidenziando l’assenza di documenti idonei a provare l’effettiva esistenza del credito, nonché la possibile applicazione di interessi anatocistici.

Nel provvedimento emesso il 30 gennaio, il giudice Silvia Vitelli ha sottolineato che la società avrebbe dovuto produrre gli estratti conto completi del rapporto di credito, attestandone la conformità e garantendone la continuità nel tempo. Tuttavia, tale documentazione non è stata fornita in maniera esaustiva, lasciando il credito privo di una prova certa e verificabile.

Le conseguenze per la società di recupero crediti

In assenza di elementi concreti, il tribunale ha deciso per la revoca del decreto ingiuntivo, ritenendo che il mancato deposito degli estratti conto completi impedisse il soddisfacimento dell’onere probatorio richiesto. Inoltre, la società è stata condannata al pagamento delle spese processuali per un importo superiore ai cinquemila euro.

Questa sentenza dimostra quanto sia fondamentale difendersi di fronte a richieste ingiuste. Con il giusto supporto legale, è possibile far valere i propri diritti e ottenere giustizia. Non arrendersi è la chiave!

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