Impresa della Val di Sangro sull’orlo del fallimento: il Tribunale di Lanciano annulla il decreto ingiuntivo della banca

Una piccola impresa della Val di Sangro ha rischiato di chiudere i battenti a causa di una richiesta di pagamento di 153 mila euro avanzata da una banca, ma il Tribunale civile di Lanciano (Ch) ha annullato il decreto ingiuntivo, riconoscendo l’assenza di prove adeguate a giustificare il credito preteso dall’istituto bancario.

Impresa: pugno chiuso e serrato in segno di determinazione e lotta.

L’azione legale, supportata dagli esperti, ha portato alla revoca dell’ingiunzione, evitando così il collasso dell’azienda. Ironia della sorte, la stessa banca che aveva richiesto il pagamento è finita in liquidazione coatta amministrativa già nel 2016, segno di una gestione tutt’altro che solida.

Perché il Tribunale ha annullato il decreto ingiuntivo?

Durante il processo, il Tribunale ha riscontrato diverse irregolarità nella richiesta di pagamento della banca, tra cui:

  • Mancanza di prove adeguate: l’istituto di credito non ha fornito documentazione sufficiente per dimostrare la legittimità del credito vantato.
  • Spese non pattuite: il saldo a debito dell’azienda risultava gonfiato da oneri e costi non concordati, tra cui l’illegittima applicazione della commissione di massimo scoperto.
  • Interessi oltre i limiti di legge: sono emersi tassi d’interesse eccessivi, superiori a quelli consentiti dalla legge antiusura.

Inoltre, la strategia difensiva ha sottolineato come l’istituto bancario, essendo stato dichiarato insolvente, non fosse più in grado di fornire la documentazione necessaria per sostenere la richiesta di pagamento.

Una sentenza importante per le piccole imprese

Questa decisione rappresenta un punto fermo a tutela delle imprese e dei privati che si trovano a dover fronteggiare richieste di pagamento poco trasparenti. Il principio sancito dal Tribunale è chiaro: ogni richiesta di pagamento deve essere supportata da elementi probatori solidi e verificabili.

Come evidenziato, il debito contestato avrebbe potuto mettere in ginocchio un’intera famiglia di imprenditori. Questo dimostra come sia fondamentale verificare sempre la legittimità delle richieste di pagamento da parte delle banche e, se necessario, ricorrere alla difesa legale.

“In molti casi, questi debiti rappresentano il confine tra la disperazione e la possibilità di un nuovo inizio”, ribadendo che nei rapporti bancari, specialmente quelli avviati prima del Duemila, spesso si celano clausole opache e costi non trasparenti.

La giurisprudenza, negli ultimi anni, ha dimostrato un’attenzione crescente a questi temi, offrendo opportunità concrete di difesa contro abusi e irregolarità nel settore creditizio.

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