Anatocismo bancario: cos’è e come difendersi dagli interessi su interessi
Hai mai notato che gli interessi sul tuo conto sembrano più alti del previsto? Potresti essere vittima di anatocismo bancario, una pratica con cui gli interessi già maturati vengono usati per calcolare altri interessi, facendo crescere il debito senza che tu te ne accorga.

Cos’è l’anatocismo bancario
L’anatocismo è la capitalizzazione degli interessi. In altre parole, gli interessi maturati vengono sommati al debito iniziale, e su questo nuovo importo si calcolano ulteriori interessi.
Questo meccanismo, se applicato senza limiti, può diventare dannoso per il cliente e far lievitare notevolmente gli importi da restituire.
Anche se il Codice Civile (art. 1283) impone limiti precisi a questa pratica, in passato molte banche l’hanno applicata in modo poco trasparente, approfittando di contratti poco chiari o difficili da interpretare.
Come funziona nella pratica
Le banche applicano l’anatocismo principalmente in due modi:
- Capitalizzazione trimestrale: gli interessi vengono aggiunti al debito ogni tre mesi, e su questo nuovo importo si calcolano nuovi interessi.
- Compensazione di interessi attivi e passivi: gli interessi dovuti al cliente vengono sommati con quelli che il cliente deve alla banca, e sul saldo si applicano ulteriori interessi.
Interessi semplici e interessi composti: la differenza
- Gli interessi semplici si calcolano solo sul capitale iniziale.
- Gli interessi composti si calcolano su capitale più interessi già maturati. L’anatocismo è una forma di interesse composto, ma applicata senza la trasparenza necessaria.
Cosa prevede la legge
La legge consente la capitalizzazione degli interessi solo in alcuni casi, ad esempio:
- Se è prevista da un accordo firmato dopo la scadenza degli interessi.
- Se gli interessi vengono capitalizzati dopo almeno sei mesi.
Nel tempo, sono intervenute normative e delibere (come quella del CICR del 9 febbraio 2000), per regolamentare meglio la pratica e imporre condizioni di parità tra interessi attivi e passivi.
Clausole contrattuali a cui fare attenzione
Leggendo un contratto bancario, presta attenzione a frasi come:
- “Gli interessi saranno capitalizzati trimestralmente”
- “Gli interessi non pagati verranno sommati al capitale”
Queste clausole possono nascondere un’anatocismo, anche se non viene chiamato con questo nome.
Come riconoscere l’anatocismo
Il primo segnale si trova negli estratti conto: se vedi che gli interessi già pagati vengono aggiunti al capitale e producono nuovi interessi nei mesi successivi, potresti essere di fronte a un’anatocismo.
Se hai dubbi, puoi far analizzare i documenti da un professionista esperto o da un’associazione per la tutela dei consumatori.
Come difendersi
Ecco cosa puoi fare:
- Controlla gli estratti conto e i contratti bancari.
- Contesta formalmente l’addebito inviando una lettera alla banca, preferibilmente tramite raccomandata.
- Conserva tutte le comunicazioni scritte.
- Se non ottieni risposta, puoi rivolgerti all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), che fornisce una decisione entro circa sei mesi, con un costo contenuto.
- In alternativa, puoi agire in tribunale. I costi e i tempi sono più elevati, ma potresti ottenere la restituzione delle somme indebitamente versate.
Conclusione
L’anatocismo bancario è una pratica dannosa e, spesso, illecita. Riconoscerlo in tempo può evitarti brutte sorprese. La conoscenza è il primo passo per tutelarti: non dare per scontato ciò che leggi nei contratti e chiedi sempre chiarimenti. Se hai dubbi, agisci subito.
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