Agenzia delle Entrate Riscossione condannata per responsabilità aggravata nei confronti di un cittadino omegnese
L’ex Equitalia dovrà risarcire un contribuente per anni di errori ripetuti a suo danno.
La Corte di Giustizia Tributaria ha condannato l’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) per responsabilità aggravata nei confronti di un cittadino di Omegna, vittima di ripetuti errori che hanno causato gravi disagi economici e personali.

I fatti
Tutto ha inizio quando, tra il 2006 e il 2009, F.A., oggi 57enne residente a Omegna, riceve 20 cartelle di pagamento per un totale di 36.000 euro da Equitalia (oggi Ader). Di conseguenza, nel 2009, la sua busta paga viene pignorata: il datore di lavoro, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), inizia a trattenere 206 euro al mese fino all’ottobre 2024, quando il debito è stato interamente saldato.
Nonostante ciò, nel febbraio 2019, Ader invia a F.A. un’intimazione di pagamento per 25.000 euro, somma che include cartelle già coperte dal pignoramento del 2009. Dopo numerose richieste di rettifica ignorate, solo a luglio 2019 Ader ammette formalmente l’errore, annullando la richiesta.
Tuttavia, nel settembre 2023, F.A., recandosi presso gli uffici di Ader, scopre l’esistenza di un ulteriore “debito” di 20.000 euro risalente al 2005. Si trattava nuovamente di somme già saldate e annullate nel 2019. Nonostante le segnalazioni, l’errore non viene corretto, e a maggio 2024 arriva un’altra intimazione per lo stesso importo.
La battaglia legale
F.A., temendo pesanti ripercussioni come nuovi pignoramenti o il fermo amministrativo dell’auto, si rivolge alla Corte di Giustizia Tributaria. La situazione si complica ulteriormente quando Ader afferma di non aver ricevuto dal Mef i versamenti relativi al pignoramento dal 2017 in poi, attribuendo al contribuente la responsabilità di vigilare sui bonifici del suo datore di lavoro.
Un’ulteriore verifica svela però che il Mef ha sempre effettuato i pagamenti, ma questi venivano stornati perché Ader aveva cambiato il proprio conto corrente nel 2017 senza avvisare il Mef. Solo a settembre 2024, Ader comunica il nuovo IBAN al ministero.
La decisione del tribunale
La Corte di Giustizia Tributaria di Verbania ha accolto integralmente il ricorso di F.A., annullando la cartella esattoriale e condannando Ader a:
- Pagare tutte le spese legali.
- Risarcire F.A. con 1.500 euro per responsabilità aggravata, per aver agito con colpa grave e reiterato lo stesso errore per anni.
La Corte ha sottolineato come sia inaccettabile che un ente pubblico incaricato della gestione del denaro dei cittadini possa ripetere errori così gravi, scaricando le conseguenze sul contribuente.
Un caso emblematico
La vicenda non si chiude qui: F.A. ha sporto querela e avviato procedimenti penali contro i responsabili. Questa storia evidenzia l’importanza di conservare la documentazione relativa a pagamenti di piani di rientro o pignoramenti, poiché spesso è il contribuente a dover dimostrare di aver adempiuto ai propri obblighi.
Un esempio che invita tutti a vigilare con attenzione e a far valere i propri diritti di fronte a errori o negligenze da parte degli enti di riscossione.
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