Agenzia delle Entrate Riscossione condannata: pignoramento illegittimo
Un’importante sentenza del Tribunale di Brindisi ha condannato l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) al pagamento delle spese legali dopo aver riconosciuto l’illegittimità di un pignoramento da oltre 500.000 euro nei confronti di un’azienda. Il provvedimento, firmato dal giudice dell’esecuzione Antonio Ivan Natali il 19 luglio scorso, è divenuto definitivo solo di recente.

Il caso: un pignoramento ingiusto
L’Agenzia delle Entrate Riscossione aveva disposto il pignoramento dei conti correnti bancari di un’azienda di Ostuni, spingendo quest’ultima a fare opposizione, ritenendo l’azione palesemente illegittima. Alla prima udienza, l’Agenzia ha riconosciuto l’errore e ha provveduto a sbloccare i conti, chiedendo quindi l’estinzione del processo. Tuttavia, l’azienda, assistita dall’avvocato, ha insistito affinché l’ente fosse condannato al pagamento delle spese legali.
Il tribunale ha dato ragione all’azienda, stabilendo che l’azione legale intrapresa fosse necessaria per tutelare il proprio diritto a non subire un’esecuzione ingiusta. L’Agenzia delle Entrate Riscossione è stata così condannata a pagare oltre 2.500 euro di spese processuali.
Manca il dialogo tra cittadini e amministrazione
Secondo l’avvocato questa vicenda è l’ennesima dimostrazione della mancanza di dialogo tra contribuenti e amministrazioni. “Con un minimo di disponibilità, la contribuente avrebbe potuto evitare di subire un’azione esecutiva ingiusta”, ha commentato.
Il presidente della Camera Civile ha inoltre ricordato che già nel 2021, con la petizione al Senato n. 964, era stata evidenziata la necessità di un confronto più costruttivo tra cittadini e fisco per evitare controversie lunghe e costose. “Qualcosa è stato fatto con la recente riforma fiscale, ma c’è ancora molto da migliorare, specialmente nei rapporti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione”, ha aggiunto l’avvocato, sottolineando l’impegno della Camera Civile per un dialogo più efficace tra le parti.
Conclusione
Questa sentenza rappresenta un passo importante nella tutela dei contribuenti, mettendo in evidenza come le amministrazioni debbano agire con maggiore attenzione e trasparenza per evitare di danneggiare ingiustamente cittadini e imprese.
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