Banca condannata a risarcire un imprenditore per interessi e spese illegittime

La scoperta di un sovraccarico finanziario durato decenni
Un imprenditore perugino, titolare di una storica ditta di edilizia, ha scoperto di aver pagato per anni somme indebite a causa di interessi e spese bancarie non legittime. Dopo una lunga battaglia legale, il Tribunale di Perugia ha riconosciuto le irregolarità e condannato la banca alla restituzione di oltre 156mila euro.
L’imprenditore ha portato all’attenzione del tribunale diverse pratiche scorrette applicate dalla banca fin dal 1985: commissioni di massimo scoperto, su accordato e di utilizzo, spese di conto, interessi anatocistici e ultralegali, valute fittizie e interessi usurari. Tali addebiti hanno inciso pesantemente sulla stabilità economica dell’azienda, contribuendo alla sua liquidazione.
La sentenza del Tribunale di Perugia
Il giudice ha riscontrato che mancavano accordi scritti per l’applicazione degli interessi ultralegali, il che ha comportato la loro riduzione al tasso legale. È stata inoltre riconosciuta l’illegittimità della capitalizzazione degli interessi, in quanto non disciplinata da una clausola valida e coerente con la normativa vigente. Anche la commissione di massimo scoperto è stata dichiarata irregolare, poiché applicata in assenza di un accordo scritto o con clausole indeterminate.
Il ricalcolo e la restituzione delle somme
Una consulenza tecnica d’ufficio ha ricostruito i conti della ditta, evidenziando un indebito totale di 152.714,95 euro. Il valore da restituire, dopo il riconteggio delle rimesse solutorie e delle spese bancarie ingiustamente addebitate, è stato quantificato in 156.252,32 euro. La banca è stata quindi condannata alla restituzione dell’importo al cliente, segnando un’importante vittoria per la tutela dei diritti dei correntisti.
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E per chi ha subito illeciti dal 1985 Al 2003. Ma non ha più la documentazione ….. è una grandissima fregatura….
Si tratta di 70 milioni di lire e poi 250. Mila euro.
E niente doppia sfiga.