Banche condannate per tassi usurai e pratiche irregolari a Brindisi
Il Tribunale di Brindisi e l’Ufficio del Giudice di Pace hanno emesso diverse sentenze di condanna nei confronti di quattro istituti di credito, riconosciuti colpevoli di aver applicato tassi usurai e violato la normativa sulla trasparenza bancaria. Le decisioni sono scaturite a seguito di perizie econometriche realizzate da un esperto in diritto bancario.

Condanne per tassi usurai
Il Tribunale di Brindisi, con la sentenza n. 1845 del 19 dicembre 2024, ha condannato BNL Finance a restituire 15.523,62 euro oltre interessi legali a una cliente, dopo aver accertato che il tasso applicato al finanziamento superava la soglia di usura prevista dalla legge. Di conseguenza, il contratto è stato trasformato da oneroso a gratuito, obbligando la banca a restituire tutti i costi aggiuntivi al consumatore.
Anche il Giudice di Pace di Brindisi, con la sentenza n. 30/2025, ha condannato CONAFI Spa per la stessa violazione, imponendo la restituzione di 5.000 euro a un cliente che aveva sottoscritto un finanziamento con un tasso oltre i limiti di legge.
Interessi superiori a quelli pattuiti
Un’altra sentenza del Tribunale di Brindisi (n. 79/2025) ha revocato un decreto ingiuntivo ottenuto da Banca Ifis, dopo che la perizia econometrica ha evidenziato che il tasso effettivamente applicato al finanziamento era superiore a quello contrattualmente concordato. Il cliente, inizialmente obbligato a pagare 5.472,54 euro più spese legali, ha visto ridursi il proprio debito a 653,33 euro, grazie alla ricalibrazione degli interessi applicati.
TAEG errato nei contratti di finanziamento
Il Giudice di Pace di Brindisi, con le sentenze n. 978/2024 e n. 1140/2024, ha dichiarato nulle le clausole relative al TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) di due contratti di finanziamento erogati da Banca Popolare Pugliese e Agos Spa. Il motivo? Il TAEG indicato nei contratti risultava inferiore a quello effettivamente applicato, violando così i principi di trasparenza bancaria. Le due banche sono state quindi obbligate a restituire rispettivamente 5.000 euro e 3.997 euro oltre interessi legali ai clienti danneggiati.
Mancata riduzione del costo del credito in caso di estinzione anticipata
Il Tribunale di Brindisi, con la sentenza n. 1800/2024, ha condannato Unicredit a rimborsare 2.904 euro più interessi a un cliente che aveva estinto anticipatamente un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio. Anche in questo caso, la banca non aveva applicato la corretta riduzione del costo totale del credito, come previsto dalla normativa vigente.
Una situazione simile ha coinvolto Sigla Credit, condannata dal Giudice di Pace di Brindisi con la sentenza n. 1264/2024, a restituire 2.801,41 euro oltre interessi legali per la stessa irregolarità.
Questi casi evidenziano quanto sia importante verificare attentamente i contratti bancari e le condizioni applicate ai finanziamenti. Molte irregolarità emergono solo attraverso un’analisi approfondita, consentendo ai clienti di ottenere il rimborso di somme indebitamente versate.
Affidarsi a un professionista del settore è fondamentale per far valere i propri diritti e ottenere giustizia nei confronti delle banche.
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