Centrale Rischi: Mani liberate da catene

Mutuo contestato: cancellato dalla Centrale Rischi dopo sei anni di battaglia legale per segnalazione illegittima

Un uomo, dopo aver sottoscritto un mutuo di 65mila euro garantito da ipoteca su un immobile e una polizza assicurativa di 215mila euro, si è ritrovato segnalato come cattivo pagatore alla Centrale Rischi. La segnalazione è avvenuta dopo cinque anni dalla stipula del mutuo, in seguito alla cessione del credito da parte della banca. Tuttavia, assistito dall’avvocato, l’uomo ha contestato la legittimità della segnalazione, basandosi sulla mancanza di una reale situazione di insolvenza e sull’assenza di un preavviso formale da parte dell’istituto di credito.

Secondo la difesa, l’uomo non era mai stato formalmente insolvente, né era mai stato protestato, e l’immobile su cui gravava l’ipoteca forniva una garanzia adeguata a coprire l’intera esposizione debitoria. La banca, invece, sosteneva che il credito fosse incontestato e che fossero state inviate comunicazioni, seppur rimaste non ritirate, riguardo alla sua situazione debitoria, che ammontava a 54mila euro.
I giudici del tribunale di Terni, esaminando il caso, hanno evidenziato che la segnalazione alla Centrale Rischi non poteva basarsi su semplici ritardi nel pagamento o su inadempimenti volontari, ma avrebbe dovuto derivare da una comprovata incapacità del debitore di far fronte alle sue obbligazioni con i normali mezzi di pagamento. In assenza di tali accertamenti, la segnalazione è stata giudicata illegittima. Infatti, il tribunale ha ritenuto che la banca non avesse esaminato a sufficienza la situazione patrimoniale dell’uomo prima di procedere alla segnalazione.

In base a quanto emerso, i giudici hanno stabilito che la segnalazione come credito in sofferenza fosse priva di fondamento. Di conseguenza, il tribunale ha ordinato alla banca di cancellare l’uomo dalla Centrale Rischi e di pagare le spese legali. La sentenza sottolinea l’importanza per le banche di procedere con attenzione e trasparenza nelle segnalazioni, al fine di evitare ingiuste ripercussioni sui clienti che si trovano in situazioni non assimilabili a una vera e propria insolvenza.

Dopo sei anni di contenzioso legale, questa decisione rappresenta una vittoria significativa per l’uomo, il quale ha finalmente ottenuto la cancellazione del proprio nome dalla lista dei cattivi pagatori e il risarcimento delle spese legali sostenute. Questo caso evidenzia come sia fondamentale per i consumatori difendere i propri diritti nei confronti delle banche, soprattutto quando vi sono irregolarità o mancanza di trasparenza nelle procedure.

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