Condono tombale in arrivo: milioni di italiani verso la cancellazione definitiva delle cartelle 2000–2010

Cancellazione cartelle: gruppo di persone che festeggia.

Grandi novità dal fronte fiscale: si fa sempre più concreta l’ipotesi di un condono totale delle cartelle esattoriali risalenti agli anni 2000–2010. Una misura straordinaria che potrebbe alleggerire definitivamente la posizione debitoria di milioni di contribuenti.

Un debito colossale, quasi impossibile da recuperare

Negli anni si è accumulata una mole enorme di crediti non riscossi da parte dello Stato. Secondo i dati forniti da Roberto Benedetti, presidente della Commissione speciale nominata dal Ministero dell’Economia, il valore delle cartelle esattoriali ancora in sospeso ammonta a 537,8 miliardi di euro. Ma secondo alcune stime, il “buco” potrebbe essere ben più profondo, arrivando a oltre 1.200 miliardi di euro.

Molte di queste somme sono legate a contribuenti che oggi sono nullatenenti, falliti o deceduti, rendendo praticamente impossibile ogni forma di riscossione.

Cartelle tra il 2000 e il 2010: possibile cancellazione definitiva

Nel mirino del Governo ci sarebbero in particolare le cartelle notificate tra il 2000 e il 2010. Una mole di debiti che si è rivelata troppo costosa da riscuotere. Infatti, in moltissimi casi i costi di notifica, gestione e azioni esecutive superano il valore effettivo da recuperare, rendendo l’intera operazione antieconomica.

Tra i soggetti che potrebbero beneficiare del condono:

  • Persone nullatenenti o con beni non pignorabili (come la prima casa o conti correnti sotto i 1.500 euro)
  • Falliti, per i quali le procedure esecutive sono ormai chiuse
  • Deceduti, laddove gli eredi non abbiano accettato l’eredità
  • Tutti i casi in cui la spesa per la riscossione è superiore all’importo dovuto

Perché il Fisco valuta questa svolta

La proposta nasce anche da un’esigenza pratica: razionalizzare le risorse. Continuare a inseguire debiti irrecuperabili impegna personale, strumenti e tempo che potrebbero essere impiegati in modo più efficace altrove. Un condono “tombale” permetterebbe all’Agenzia delle Entrate di liberarsi di pratiche inutili, tagliando le spese e facendo pulizia nei registri.

Condoni e rateizzazioni: un’arma a doppio taglio

Negli ultimi anni lo Stato ha già introdotto diverse misure “soft” per favorire i pagamenti, come la rottamazione delle cartelle e l’estensione delle rateizzazioni. Se da un lato queste misure hanno aiutato molti contribuenti a mettersi in regola, dall’altro hanno anche alimentato la convinzione che, in attesa del prossimo condono, convenga non pagare affatto.

Una svolta epocale in arrivo?

Se il condono verrà approvato, si tratterebbe di una decisione senza precedenti, con effetti rilevanti su milioni di posizioni debitorie. Ma anche di un chiaro messaggio politico: il Fisco è pronto a voltare pagina, concentrandosi su situazioni realmente risolvibili e abbandonando quelle che da anni si trascinano senza prospettive.

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