Pensione pignorata sotto la soglia dei mille euro: alla terza violazione scatta la denuncia

Il pignoramento delle pensioni è regolato dalla legge italiana per tutelare i soggetti più vulnerabili, ma non sempre queste norme vengono rispettate. Recentemente, un caso ha messo in evidenza come tali tutele possano essere ignorate, provocando gravi disagi economici a chi si trova già in condizioni di difficoltà. Quando le violazioni si ripetono, però, si può arrivare a risvolti penali.
La soglia di impignorabilità delle pensioni
Secondo la normativa vigente, il limite di impignorabilità delle pensioni corrisponde al doppio dell’assegno sociale, un importo stabilito annualmente dall’INPS. Attualmente, questa cifra ammonta a 1.068 euro (534 euro moltiplicato per due). Qualsiasi pensione che non superi tale somma deve rimanere intoccabile, al fine di garantire al beneficiario una sussistenza minima.
Tuttavia, accade spesso che le procedure di pignoramento ignorino questa soglia. Quando un ufficiale giudiziario si presenta in banca o presso le Poste per eseguire un pignoramento, i conti correnti dei pensionati vengono bloccati anche se contengono importi inferiori alla soglia stabilita. Questo errore, oltre a essere una violazione della legge, priva i pensionati di risorse indispensabili per le spese quotidiane.
Un caso emblematico di violazione
Un pensionato, titolare di una pensione di 800 euro al mese, è stato vittima di ben tre episodi di pignoramento illegittimo. La sua pensione viene accreditata su un conto corrente postale, utilizzato per pagare bollette e altre spese essenziali. Nonostante l’importo sia ampiamente al di sotto della soglia di 1.068 euro, il conto è stato bloccato più volte a seguito di un decreto di pignoramento.
Questa situazione ha generato notevoli disagi al pensionato, il quale si è trovato improvvisamente privo di mezzi economici per affrontare le spese quotidiane. In due occasioni, è stato possibile risolvere la questione tramite lettere di diffida inviate all’ente responsabile, richiamando l’applicazione delle norme vigenti. Tuttavia, alla terza violazione, è stata decisa la presentazione di una denuncia formale per garantire il rispetto della legge.
Le conseguenze del mancato rispetto della legge
La legge è chiara: le pensioni al di sotto della soglia prevista non possono essere pignorate. Bloccare un conto corrente che contiene solo la pensione significa violare i diritti del pensionato e ignorare le disposizioni normative. In questi casi, la responsabilità ricade sull’ente che ha eseguito il blocco illegittimo, ma anche sull’ufficiale giudiziario che ha autorizzato il pignoramento.
La reiterazione di tali violazioni non è solo un errore amministrativo, ma potrebbe configurare veri e propri abusi. La decisione di sporgere denuncia rappresenta un passo importante per affermare i diritti dei pensionati e prevenire future irregolarità.
Un problema sistemico
Questo caso non è isolato. Numerosi pensionati in Italia si trovano in situazioni analoghe, vittime di pignoramenti illegittimi che compromettono la loro sussistenza. Spesso, queste persone non sono a conoscenza dei propri diritti o non hanno i mezzi per difendersi adeguatamente. Per questo motivo, è essenziale sensibilizzare sia i cittadini che gli operatori del settore sulle norme che regolano il pignoramento delle pensioni.
Conclusioni
La vicenda di questo pensionato evidenzia un problema che richiede maggiore attenzione da parte delle autorità competenti. Se da un lato la legge tutela i pensionati, dall’altro la sua applicazione non sempre è garantita. È fondamentale che gli enti preposti e gli ufficiali giudiziari operino nel pieno rispetto delle normative, evitando ulteriori violazioni dei diritti di chi si trova già in condizioni di vulnerabilità economica.
Procedere con una denuncia, come in questo caso, può essere un passo decisivo per riaffermare il principio di legalità e tutelare i pensionati da abusi e irregolarità.
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