“Pignoramento immediato”: tantissimi italiani ricevono l’atto giudiziario preoccupante
Il pignoramento presso terzi ha subito significative modifiche negli ultimi anni. Vediamo insieme cos’è, come funziona e quali sono le novità previste per il 2025.

Cos’è il pignoramento presso terzi?
Il pignoramento presso terzi è una forma di esecuzione forzata che consente al creditore di agire sui beni o crediti che il debitore principale vanta nei confronti di un terzo. Gli esempi più comuni includono:
- Stipendi: Il creditore può pignorare parte del salario direttamente presso il datore di lavoro.
- Conti correnti: Le somme presenti in banca possono essere bloccate e trasferite al creditore.
Questo tipo di pignoramento è regolato dagli articoli 543-554 del Codice di Procedura Civile e può riguardare beni mobili o crediti del debitore in possesso di terzi.
Quando è possibile il pignoramento presso terzi?
Il pignoramento presso terzi è applicabile solo in casi specifici e con alcuni limiti. Ad esempio, non è possibile pignorare:
- Crediti alimentari.
- Sussidi di maternita, malattia o garanzia.
- Somme destinate al sostentamento di persone in grave difficoltà economica.
Procedura del pignoramento presso terzi
Ecco i passaggi principali della procedura:
- Notifica dell’atto di precetto: Il creditore informa il debitore della volontà di procedere al recupero del credito.
- Notifica dell’atto di pignoramento: Dopo 10 giorni dalla notifica del precetto (ed entro 90 giorni), il creditore notifica l’atto sia al debitore sia al terzo pignorato.
- Dichiarazione del terzo: Il terzo pignorato deve dichiarare eventuali somme o beni del debitore in suo possesso.
- Udienza in tribunale: Se il terzo non invia una dichiarazione o sorgono contestazioni, il giudice convoca un’udienza.
- Ordine del giudice: In mancanza di chiarimenti, il giudice può ordinare il pagamento o il trasferimento delle somme al creditore.
Requisiti dell’atto di pignoramento
Affinché l’atto di pignoramento sia valido, deve contenere:
- Indicazione del credito per il quale si procede.
- Titolo esecutivo (es. sentenza di condanna o decreto ingiuntivo).
- Dettaglio delle somme o dei beni dovuti.
- Intimazione al terzo di non disporre delle somme senza autorizzazione del giudice.
- Data dell’udienza in tribunale.
Novità normative per il 2025
Nel 2025, il pignoramento presso terzi è soggetto a nuove disposizioni introdotte per garantire maggiore efficienza e trasparenza:
- Avviso di iscrizione a ruolo: Il creditore deve notificare l’avvenuta iscrizione a ruolo entro la data dell’udienza. La mancata notifica rende il pignoramento inefficace.
- Pignoramento verso più soggetti: Se il debitore ha crediti presso più terzi (es. conti in diverse banche), il pignoramento può essere esteso a tutti i soggetti.
- Facilità di accesso ai dati bancari: Per i debiti fiscali, le autorità possono accedere direttamente ai dati bancari del debitore senza necessità di ulteriori autorizzazioni.
Come difendersi dal pignoramento presso terzi
Ecco alcune strategie per i debitori:
- Contestare l’atto: Verificare la validità formale del pignoramento. Errori o mancanze possono rendere l’atto nullo.
- Riduzione dell’importo pignorato: In caso di stipendio o pensione, chiedere l’applicazione dei limiti di legge.
- Transazione con il creditore: Proporre un piano di rientro per evitare il pignoramento.
- Assistenza legale: Rivolgersi a un avvocato specializzato per tutelare i propri diritti.
Conclusioni
Il pignoramento presso terzi è una procedura complessa che coinvolge tre soggetti: creditore, debitore e terzo pignorato. Le novità normative del 2025 mirano a semplificare il processo e garantire una maggiore protezione per tutte le parti coinvolte. Per difendersi efficacemente, è fondamentale conoscere i propri diritti e agire tempestivamente.
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